Riapertura centri cinofili
La riapertura dei Centri Cinofili rappresenta una necessità sempre più pressante, testimoniata dalle numerose richieste, appelli e persino petizioni che circolano nel web e nei gruppi di settore!
..Dobbiamo/possiamo riaprire i centri cinofili? Ma posso fare manutenzione? Posso andare al campo?
Seguo dei cani che hanno bisogno!
Dobbiamo unirci e chiedere la riapertura! Dobbiamo fare pressione al Comune, alla Regione…
Facciamo chiarezza
Per chi opera sotto forma di ASD/SSD esiste un Ministro dello Sport e si chiama Vincenzo Spadafora.
Per chi opera con P.IVA sussiste il Ministro dello sviluppo Economico e si chiama Stefano Patuanelli.
Il ministro dello sport afferisce agli ENTI delegati da CONI, ai DSA e alle FSN. E’ innegabile che tutte le sigle riconosciute sono impegnate in una lotta senza tregua per una riapertura in tempi brevi dello sport in genere, certamente con tutte le disposizioni inerenti la salvaguardia della salute. Sul Ministro dello sviluppo economico sono meno ferrato, ma sono certo che le associazioni di categoria siano ampiamente rappresentate.
E’ opportuno ricordare che nessuno vuole la chiusura totale. Possiamo dibattere se le azioni intraprese siano adeguate o meno, oppure di tutto quello che non è stato fatto ma certamente saremo tutti concordi e uniti nel voler riprendere le attività quanto prima, sempre tenendo presente la salute pubblica.
Detto questo, possiamo andare al campo?
La prima cosa da pensare è quella dello stato di necessità. Se la manutenzione diventa improrogabile e a causa della sua mancanza rischiamo un danno all'impiantistica, è possibile affermare che ci si può spostare. Buona norma è comunicare alla Prefettura, con una PEC, la situazione specificando lo stato di urgenza e necessità. Inoltre, è consigliabile di avvisare sempre anche Questura/Commissariato, Comune e Polizia Municipale. Melius abundare quam deficere!
Ci saranno cambiamenti?
Beh personalmente non sono troppo ottimista in merito e credo che saranno numerosi i cambiamenti al riguardo, dai valori personali alle possibilità economiche. Sarà quindi fondamentale imparare ad adattarsi velocemente al cambiamento che saremo chiamati a fronteggiare, ma sono certo che i cani come sempre sapranno essere per noi una guida importante.
Quello che possiamo fare, e molti fanno, è ripensare la cinofilia, in termini di operatività.
In ultimo, è bene riflettere che a poco servirebbe un’apertura spinta dall’onda del bisogno, se comunque vige e persiste il vincolo dello stato di necessità per lo spostamento, perché correremmo in ogni caso il rischio di avere centri vuoti. Per tale ragione, un’idea singola e non collettiva, totalmente diversa da quella che ci insegna il cane, rischierebbe comunque di essere fallimentare. Se operiamo in un sistema, è il sistema che deve ripartire!
Francesco Fabbri, Referente Nazionale Cinofilia, Opes Italia.