Zampe dei cani e candeggina?
Tra le prevenzioni attuate in Cina, per contrastare la diffusione del Covid-19 è stata prestata particolare attenzione anche ai cani, spiega il Dott. Giuseppe Yuan, portavoce della delegazione medica arrivata a Firenze il 26 Marzo.
Sono stati applicati ai cani calzari o scarpette, indossati prima di uscire di casa e tolte prima di rientrare, proprio per evitare che il virus potesse essere trasportato nelle abitazioni. Inoltre, si apprende dell’utilizzo di speciali collari per evitare che il cane possa venire in contatto con oggetti e superfici.
L’utilizzo dei calzari è frequente nei cani da soccorso su macerie proprio per evitare che, durante la perlustrazione dello scenario del crollo, possano in qualche modo ferirsi. In molti casi, il cane non apprezza particolarmente indossarle e farlo abituare spesso non è semplice. La stessa cosa avviene per lo svolgimento di interventi di IAA all’interno di particolari reparti ospedalieri dove è necessaria l’adozione dei dispositivi di protezione anche da parte dei cani coinvolti.
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“Le precauzioni utilizzate in Cina, sebbene di non semplice applicazione”, spiega la dottoressa Polini Hilenia, laureata in Medicina Veterinaria, “possono certamente contribuire a limitare la diffusione del virus. Ad oggi, infatti, non esistono riscontri certi della sopravvivenza del virus negli ambienti esterni. D’altronde, come sostiene l’Istituto Superiore di Sanità, se le zampe del cane vengono a contatto con secrezioni respiratorie espulse a terra da persone infette o se i nostri pets si avvicinano e sono accarezzate da queste ultime è teoricamente possibile che possano trasportare il virus anche se non vi sono al momento evidenze di contagi avvenuti in questo modo.
Pertanto, queste le precauzioni consigliate a tutti i proprietari di cani, una volta rientrati dalla passeggiata e prima di fare ingresso nelle rispettive abitazioni (l’ideale sarebbe disporre di un vano o di uno spazio esterno ai locali domestici in cui soffermarsi):
- lavare con acqua e sapone ed asciugare con un panno apposito i cuscinetti, gli spazi interdigitali e l’estremità delle zampe del cane avendo cura di usare delicatezza nelle manipolazioni;
- frizionare con con un panno o con una salvietta imbevuta di acqua e sapone la superficie del manto del cane qualora durante la passeggiata sia venuto in contatto con superfici esterne o con persone non familiari;
- lasciare fuori dall’abitazione collare/pettorina e guinzaglio;
- lavarsi le mani con acqua e sapone appena rientrati in casa, una volta concluse le operazioni di igienizzazione del cane;
- se possibile, evitare di far salire il cane su superfici con cui veniamo in contatto all’interno della casa (divani, letti).”
In un momento storico nel quale la nostra maggiore suscettibilità ed il maggior tempo dedicato alla navigazione su internet ci rendono terreno fertile per l’attecchimento di notizie e di informazioni fuorvianti, invitiamo tutti i proprietari di animali a ponderare bene le comunicazioni riportate dalla rete affidandosi solo a fonti certe e attendibili. Tanti sono stati i suggerimenti forniti in merito alle misure di profilassi da attuare nei confronti dei nostri amici a 4 zampe. Tra di essi ricordiamo la disinfezione a mezzo di candeggina o di alcol al 90% che, per quanto diluiti e poi risciacquati, ci sentiamo di sconsigliare perché fortemente irritanti su cute e su mucose senza considerare l’effetto a dir poco molesto sull’olfatto del cane che è estremamente sensibile. Poco utile anche la clorexidina che, da ottimo disinfettante battericida con ampio spettro d’azione nei confronti sia di Gram positivi che di Gram negativi (per tale motivo il frizionamento del manto del cane con salviette alla clorexidina rientra tra le procedure igieniche messe in atto dagli operatori prima dell’ingresso nelle stanze dei degenti durante gli interventi di IAA Pet Therapy presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale S. Chiara), non abbatte però l’eventuale carica virale veicolata dai nostri animali.
Nel rispetto delle disposizioni ministeriali, durante la passeggiata con il cane facciamo attenzione, inoltre, a ridurre il raggio dello spostamento non oltrepassando la distanza dei 200 metri dalla nostra abitazione.
Sottolineiamo, infine, che la qualità della vita e dell’attività giornaliera del nostro cane non è determinata unicamente dalla frequenza e dalla durata delle uscite ma in gran misura possiamo arricchirla con esercizi domestici che stimolino lo sviluppo ed il consolidamento dell’autostima del soggetto e della fiducia nella relazione.
Dott.ssa Hilenia Polini, Presidente Dobredog.
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