L'individualità del cane
Scrive Mauro Cantarelli, raccontando un episodio e riflettendo sul concetto di “individualità del cane”
[Luigi e Fido sono personaggi inventati]
Luigi e il suo cane Fido decidono di uscire in passeggiata. Fido, un meticcio di taglia più importante della media, per tutta una serie di motivazioni che non approfondiamo, non è socializzato con le persone che spesso vede come una minaccia non necessariamente in base al loro modo di interagire con lui, anche se questo spesso ha comportato la sua aggressione nei loro confronti. Per questi motivi, in attesa del compimento del percorso che insieme stiamo compiendo, è abituato ad indossare la museruola nei contesti cittadini. Luigi, ovviamente, si reca in tutti i quei luoghi ove, con le opportune accortezze, può liberare Fido da tale strumento. E’ il caso dell’area cani (recintata) in cui arrivano durante la loro passeggiata. Entrambi già pregustano il piacere di mettere la museruola in tasca di Luigi e non intorno al muso di Fido. All’interno dell’area però: sorpresa!
C’è un operaio che sta facendo alcuni lavori con una zappa ed un vistoso giaccone con inserti riflettenti.
Luigi, che si guarda bene dal togliere la museruola a Fido che, ora senza guinzaglio, sta annusando intorno al perimetro dell’area, si avvicina all’operaio suddetto e inizia un dialogo che riporto più o meno fedelmente:
Luigi “Buongiorno!”
Operaio “Buongiorno!”
- “Senta vorrei chiederle una cortesia”
- “Certo, dica pure”
L.” Vede quel cane?”
O.”Si, è molto bello”
L.” Ecco, però… è particolare! Vorrei chiederle, qualora si avvicinasse a lei, di non cercare di interagire con lui, di ignorarlo insomma!
O.” Ah non si preoccupi CONOSCO I CANI, stia tranquillo, con loro BASTA UNA CAREZZA e si diventa amici!”
- “Guardi, mi ascolti per favore, Fido non ama essere accarezzato da sconosciuti… mi faccia il favore se dovesse avvicinarsi…lo ignori”
- “Ma no! Se viene vedrà che se lo accarezzo lui è contento, come le ho detto CONOSCO I CANI, ne ho avuti tre!”
L.” Per favore, oltretutto lei sta usando una zappa, mi ascolti, non cerchi di interagire con lui… lo dico nel Suo interesse!”
- “Nel mio interesse? Ah, non si preoccupi so badare a me stesso, se Fido dovesse venire da me so come fare per accarezzarlo!”Capita anche a voi?
Diventa Educatore Cinofilo
Pisa, 20 Febbraio 2021
La conversazione è andata avanti così per un bel po’ sino a che Luigi (la pazienza ha dei limiti) ha tolto a Fido la museruola… confidando nel Dio dei cani e degli uomini.
Fido dimostrando molto buon senso… non si è mai avvicinato all’operaio, ha giocato con un paio di altri cani… e tutto è andato bene sino alla sua uscita dall’area cani.
Nel pomeriggio, quando ci siamo incontrati, Luigi mi esprimeva il suo disappunto per le frasi dell’operaio che sosteneva di “Conoscere i cani” senza rendersi minimamente conto che ogni cane è diverso dagli altri.
Ho cercato di spiegare a Luigi che questo atteggiamento è diffusissimo e che spesso è motivo di incomprensione, appunto, tra esseri umani e cani.
Inoltre, visto la relativamente breve vita dei cani, noi abbiamo modo di renderci conto di quanto sia DIVERSO lo stesso cane nell’arco della sua vita, di quanto si modifichino le sue esigenze, i suoi modi di approcciarsi alla società.
Possiamo vederlo infatti quando ha la curiosità del cucciolo, l’esuberanza dell’adolescenza, la maturità del cane adulto, e la saggezza (ma anche l’irritabilità) dell’anziano. Eppure è sempre lo STESSO cane. Ma l’età come, per gli esseri umani, ne modifica aspetto, fisiologia e carattere. Già è difficile dire di conoscerlo anche per noi che viviamo con lui 24 ore su 24, figurarsi prendere a modello tre, quattro cani (ma anche cento o mille) ed avere la presunzione di conoscerli TUTTI.
Mettendomi a pensare però mi sono reso conto che anch’io, nonostante SAPPIA che ogni cane è diverso e CERCHI di conoscerlo in quanto individuo, tendo a lasciarmi influenzare dai miei preconcetti sulle razze, sulle taglie ecc. ecc. dei cani che incontro. E sì che ho visto Terranova avere una paura “innata” dell’acqua, cani grandi più nevrili di cani piccoli ecc.ecc. eppure, nonostante la consapevolezza dell’unicità di ogni cane, l’esperienza di lavoro con diverse migliaia di cani… anch’io tendo a farmi condizionare dall’idea di “CONOSCERE I CANI”.
E la cosa è ridicola: è come dire di “CONOSCERE LE PERSONE” perché nella vita se ne sono incontrate alcune decine di migliaia.
Nonostante ciò però arrivo quasi al punto di dovermi “forzare” per eliminare idee che so essere completamente sbagliate!
Che ogni cane sia diverso è ovvio, lo so benissimo… per logica ed esperienza!
Ma perché diavolo devo “mettermici di impegno” per mettere in pratica questa idea in maniera totale mentre ciò mi dovrebbe venire naturalmente?
Mah!
Il nostro commento:
La categorizzazione
La categorizzazione è una funzione cognitiva importante nei processi di pensiero: consiste nella capacità di raggruppare gli elementi che incontriamo nell’ambiente.
Pensandoci, si rivela molto funzionale:
- Permette di massimizzare l’informazione riducendo al minimo le risorse cognitive
- Consente di vedere il mondo come un sistema in cui le entità hanno una forte struttura correlazionale, non come un insieme indistinto di oggetti
- Permette l’identificazione delle differenze
La nostra mente ci porta a classificare sulla base della funzionalità e/o dell’aspetto.
Come faccia la nostra mente e quali processi sono coinvolti nella categorizzazione ancora non è del tutto chiaro… sono diverse le teorie che tentano di spiegarlo.
Ad ogni modo, la categorizzazione che la nostra mente ci porta a fare dei cani può avere sicuramente una utile funzione, può essere di supporto iniziale per valutazioni o adozioni, ma certamente non deve essere la sola guida per l’Educatore Cinofilo o per il conduttore o per il proprietario… il cane è prima di tutto un individuo, come afferma Mauro Cantarelli. Dunque cerchiamo di “combattere” la tentazione di giudicare un cane solo in base alla razza, all’aspetto, alla morfologia… poiché potrebbe impedirci di individuare e riconoscere le peculiarità e gli aspetti di QUEL cane… e aggiungerei anche… di QUEL BINOMIO, di QUEL NUCLEO FAMILIARE.
Mauro Canterelli
Caterina Scarpa, Educatore Cinofilo Dobredog