La Chiave di Svolta
LA MOTIVAZIONE NEL CANE
- Lunedì mattina, sveglia ore 06:00. Dobbiamo prendere l'autobus delle 06:50. Siamo svogliati, stanchi e assonnati, premiamo il pulsante POSTICIPA almeno tre volte. Prendiamo l'autobus per un pelo.
- Lunedì mattina, sveglia ore 06:00. Abbiamo l'autobus alle 06:50. Siamo svegli dalle 05:30. Appena suona la sveglia schizziamo fuori dal letto. Siamo i primi a salire sull'autobus.
La circostanza è la stessa eppure c'è qualcosa di diverso… (e no, se ve lo state chiedendo anche l'autobus è lo stesso e conduce nello stesso posto!).
Mentre nel primo caso ci porteremmo alla fermata per cominciare una settimana di lavoro/scuola/ufficio molto pesante, nel secondo alla stessa fermata troveremmo ad aspettarci i nostri migliori amici per passare la giornata insieme.
Nel primo caso DOBBIAMO, SIAMO COSTRETTI a prendere l'autobus ma per il semplice senso del dovere. Nel secondo, invece, VOGLIAMO prenderlo, siamo motivati perché desideriamo vedere e passare del tempo con i nostri migliori amici.
L'AZIONE È UGUALE, in entrambe le situazioni prendiamo l'autobus, ma la MOTIVAZIONE e l’ASPETTATIVA nel compierla sono diverse.
E il cane?
In quanto essere vivente e pensante, ha le SUE MOTIVAZIONI e le SUE ASPETTATIVE.
Esse lo spingono ad agire in un modo o in un altro, ad esempio a seguirci solo per senso del dovere oppure a pedinarci adorante e festoso. Ogni gesto che il cane fa ha un fine, non è a caso. Se vogliamo entrare in sintonia profonda col nostro cane e diventare il suo punto di riferimento, la sua guida, la chiave è: agire sulla SUA motivazione. Non sulla NOSTRA. Spetta a noi proprietari ascoltarlo e comprenderne le esigenze, non il contrario. E dobbiamo accettare che le sue motivazioni SONO DIVERSE dalle nostre.
Il cane raccoglie quello che vive. Sta a noi permettergli di vivere una vita 'canina' e nello stesso tempo farlo crescere in un contesto sicuro in cui non possa farsi male né recare disturbo o danno a terzi. Se conosciamo le motivazioni prevalenti nel nostro amico a quattro zampe, sapremo prevenire le situazioni pericolose: una motivazione predatoria alta potrebbe portarlo a rincorrere un gatto attraversando la strada! Se lo sappiamo possiamo giocare d’anticipo e prevenire situazioni come questa.
Inoltre conoscerle ci dà carte da giocare nel caso in cui volessimo motivarlo a esprimere un comportamento piuttosto che un altro, che meglio si adatta al contesto di quel momento, ma in modo che lui DESIDERI farlo. Invece di rincorrere il gatto, che spesso e volentieri ti sfugge e ti carica di frustrazione, guardami, ci penso io a soddisfare la tua motivazione lanciando un meraviglioso pupazzo sonante in mezzo al prato!
Prevenire un comportamento o reindirizzarlo su qualcos’altro (il pupazzo sonante nel nostro caso), non sono azioni cha facciamo per modellare il cane trasformandolo in ciò che non è, ma per dargli la sicurezza che c'è tempo per tutto e che lo abbiamo compreso. Naturalmente ci vuole esperienza e tanto lavoro, in particolare sulla relazione e sul rapporto con lui… ma ne varrà la pena!
Se, maturando e diventando proprietari più consapevoli, riusciamo a capire il PERCHÉ il nostro cane si comporta in un certo modo, COSA LO MOTIVA... beh, siamo sulla buona strada per avere un amico più felice e di conseguenza, più collaborativo!
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Ma cos'è la motivazione?
La motivazione è definita come "il motore del comportamento del soggetto” (cit. Roberto Marchesini, Pedagogia Cinofila). Torniamo all’esempio del gatto: il cane vede il gatto schizzargli via da sotto il muso, i suoi sensi raccolgono l’informazione e la portano al cervello. Il cervello dà il via a tutta una serie di segnali a muscoli, cuore, polmoni, … e il cane parte! Come mai quella particolare informazione sensoriale (il gatto che scappa) attiva nel cervello del cane quelle particolari aree? Per tanti fattori, uno dei quali la MOTIVAZIONE, in questo caso la MOTIVAZIONE PREDATORIA.
Roberto Marchesini in “Pedagogia Cinofila” elenca 17 tipologie di motivazione:
PREDATORIA: volgersi verso gli oggetti piccoli in movimento e raggiungerli;
SILLEGICA: raccogliere oggetti e portarli in tana o in un nascondiglio;
TERRITORIALE: difendere un territorio o un ambiente circoscritto;
PROTETTIVA: difendere un affiliato o un cucciolo;
PERLUSTRATIVA: esplorare un ambiente e mapparlo;
ESPLORATIVA: analizzare un oggetto nei dettagli;
EPIMELETICA: aiutare e accudire un compagno;
COMPETITIVA: confrontarsi o gareggiare con un compagno;
DI RICERCA: cercare degli oggetti nascosti;
DI CORTEGGIAMENTO: attirare un partner sessuale;
CINESTESICA: fare movimento, correre, saltare;
SOMESTESICA: esplorare il proprio corpo;
COLLABORATIVA: fare un'attività con un partner, concentrarsi su un'attività di gruppo;
POSSESSIVA: mantenere il possesso di un oggetto;
COMUNICATIVA: esprimere uno stato o indicare qualcosa;
ET-EPIMELETICA: chiedere l'aiuto o lasciarsi curare da un altro soggetto;
AFFILIATIVA: far parte di un gruppo ristretto.
Perché conoscerle? Perché il tuo cane sicuramente le ha, in percentuali uniche tutte sue, sta a te scoprirle! E ti manifesta continuamente con i suoi comportamenti quali sono le sue vocazioni, le cose che ama fare senza bisogno di usare la parola.
Le attività durante le quali le motivazioni vengono appagate rafforzano il legame cane-proprietario, sono propositive.
Al contrario le attività durante le quali viene impedito l’appagamento di una o più motivazioni, abbattono la sua fiducia nei nostri confronti e generano frustrazione in lui.
Da qui comprendiamo la grande importanza che rivestono le motivazioni nel processo di apprendimento, collaborazione e nel legame che abbiamo o che vogliamo instaurare con lui. Visto che tutti abbiamo provato la noia e, perché no, la frustrazione del fare una cosa controvoglia ma anche la gratificazione di operare basandoci su una motivazione positiva, possiamo provare a metterci 'nella sua pelliccia', sentire empaticamente quando prova questi stati d'animo e lavorarci di conseguenza. Ma questo cosa vuol dire in pratica?
Motivazione in pratica
Per agire con e sulle motivazioni, il prerequisito essenziale è CONOSCERE il proprio cane, quali orientamenti e vocazioni "innate" possieda. Sicuramente se appartiene ad una razza può essere più facile individuarli, ma ogni cane è UNICO e il valore che dà ad ogni motivazione dipende da tantissimi fattori: oltre alla genetica, l'ambiente, il contesto temporale, l'età, il sesso, le esperienze...
Inoltre dobbiamo accettare che le motivazioni non possono essere eliminate ma possiamo lavorare sugli schemi comportamentali che il cane mette in atto per appagarle. Tali modifiche avvengono grazie all'APPRENDIMENTO.
L’apprendimento è la capacità con cui, in questo caso il cane, modifica il suo comportamento in virtù del suo interfacciarsi con il mondo esterno.
Per prima cosa possiamo creare delle aspettative: il cane che vede che ci avviciniamo alla porta d'ingresso e prendiamo il suo guinzaglio capisce immediatamente che usciremo per fare una passeggiata. Nella sua testa si crea un'aspettativa legata a tante motivazioni, esplorativa, cinestesica etc, perché ha associato quel segnale (guinzaglio) ad attività positive, dove le sue motivazioni trovano appagamento. Se continuiamo ad alimentare le sue aspettative attraverso gratificazioni positive (belle passeggiate attive, lasciarlo annusare, bocconcini o gioco…) quando ripeteremo quei segnali, sarà motivato favorevolmente e potremo gradualmente permetterci di inserire attività dove le motivazioni del nostro cane non trovano appagamento, bilanciandole sempre con attenzione, alternandole e mantenendo però il bilancio positivo. Ad esempio oltre ad annusare, esplorare e fare una corsa al parco, potremmo passare al bar a bere un caffè, richiedendo al nostro cane lo sforzo di restare calmo e tranquillo nonostante le altre persone che gli passano accanto, i rumori della macchina del caffè, le briciole cadute sotto il tavolino affianco…
Inoltre possiamo dirottare la sua concentrazione su altro sfruttando una motivazione che sappiamo possedere un valore maggiore in quel momento (ad esempio mostrandoci molto interessati a ciuffi di erba su cui ci chiniamo, o a buchi nel terreno o, perché no... rotolandoci per terra felici!). Le combinazioni sono infinite… In questo modo stiamo motivando il nostro cane ad apprendere comportamenti corretti mettendolo nella condizione migliore, con la voglia di imparare insieme al suo compagno di vita... noi!
Col tempo poi, una volta gratificate altre motivazioni, in modo che il cane abbia allargato i propri orizzonti, possiamo limitare le motivazioni preminenti ad un contesto (temporale o ambientale) nel quale possa comunque esprimerle (per fare un esempio, con un cane che ha una spiccata motivazione cinestesica come il Siberian Husky che ama anche trainare possiamo valutare di fare il bike-joring o lo sleddog).
Io ho una Shiba Inu di due anni di nome Aika con una spiccata motivazione predatoria. Nei primi tempi in cui abbiamo vissuto insieme, durante le nostre passeggiate in campagna, il suo unico obbiettivo sembrava quello di voler stanare le lepri. Non solo era completamente indifferente a me e ai miei richiami, rincorrendo i leprotti per centinaia di metri, ma alla fine non riusciva nemmeno a godersi la passeggiata, talmente era assorbita dal suo scopo. Ora andiamo in campagna tutti i giorni e grazie alla compagnia di altri cani Aika rimane più vicina, gioca e corre con loro. La libero e sì, se vede una lepre ci corre ancora dietro... ma dopo poco torna da sola, felice e soddisfatta. E io, più di lei.
In conclusione
Serve tanta pazienza e impegno per capire l'universo che c'è nelle testoline di questi esseri viventi che vivono con noi, per noi e che completano la nostra vita. Siamo stati noi a sceglierli ed accoglierli, e giorno dopo giorno il legame che ci unisce può diventare più stretto. Occorrono tempo e passione ma ci si può documentare attraverso testi validi di riferimento, associazioni cinofile serie con i relativi blog di confronto, per non parlare del richiedere aiuto a istruttori ed educatori cinofili certificati che possono aiutarci ad individuare i passi da compiere per motivare i nostri cani.
Un cane motivato è un cane più felice, desideroso di collaborare e di imparare insieme a noi a camminare e a correre a 6 zampe.
Quindi… cosa state aspettando? Assumete il ruolo che renderà sicuramente felice il vostro grande amico peloso: il motivatore personale... per tutta la sua vita.
Rosy De Nisco, Corso Educatore Cinofilo Dobredog Modena