Alpini salvati dai Talebani da Jimmy
Questa è la storia di Jimmy: cucciolo di Pastore Belga Malinois selezionato dodici anni fa dal Gruppo Cinofilo del Centro Militare Veterinario di Grosseto.
Jimmy, dimostrò sin da subito il suo carattere aperto e deciso, incline al gioco e socievole con le persone, per questo fu scelto ed affidato al Caporal Maggiore Daniele.
Scelto per cosa?
Jimmy venne scelto per la rilevazione di ordigni esplosivi di ogni genere, per salvare vite di militari e civili. Il suo corso di addestramento durò un anno alla fine del quale si guadagnò le stelle di grado e un nome di battaglia: Gamais. Armato delle proprie competenze e dell'allenato fiuto partì, sempre al fianco del Caporal Maggiore Daniele, per sei missioni in Afganistan, Kosovo e Libano.
Un giorno in Afghanistan salvò una colonna di alpini da una mina piazzata dai Talebani. Intervistato, a proposito del salvataggio il Caporal Maggiore dichiarò con parole toccanti: "Ho mandato il cane non come un kamikaze, ma come un compagno utilizzato in sicurezza che sapeva come muoversi".
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Chi pensa che questi cani vengano utilizzati come meri strumenti di lavoro e sacrificati alla stregua di miseri canarini nelle miniere, si sbaglia. La realtà è che si tratta di un'amicizia che nasce durante la formazione e si trasforma in simbiosi a partire dalla prima missione, quando il Caporal Maggiore Daniele, come ogni membro dell'unità cinofila, ha condiviso con il suo compagno a quattro zampe cibo, acqua e branda con la consapevolezza che l'uno poteva essere la salvezza dell'altro e che certamente avrebbe messo cuore e anima per esserlo.
Dietro quel "cerca" urlato nel deserto non c'è stata la leggerezza di premere il pulsante, ma il batticuore e la paura di vedere il suo migliore amico saltare in aria per salvargli la vita, l'essere responsabile di averlo mandato nel pericolo ma la consapevolezza di avergli insegnato come affrontarlo.
Sicuramente ci sarà stato orgoglio e gioia al momento della segnalazione, sì Gmail ha fatto il suo dovere, ha salvato vite umane, ma per lui tutto questo era solo un gioco premiato dalla felicità del suo conduttore, che corrisponde alla sua. Esatto il gioco è alla base dell'addestramento militare dei nostri cani, non la violenza e nè l'imposizione. Nessuno è obbligato a fare questo tipo di percorso, è proprio per questo che viene fatta una selezione dei cuccioli, quelli che non vengono ritenuti idonei vengono affidati a civili e non costretti a lavorare. Il gioco è ritenuto il metodo più efficace sia perchè permette l'insegnamento fino nei minimi particolari (in questo caso fondamentali) sia perchè attraverso questa tecnica è possibile creare un rapporto di fiducia e amicizia, importante quanto il riconoscimento esatto di un esplosivo, che con la violenza e il terrore non si formerebbe mai.
Il 3 Aprile 2018, all'età di undici anni, presso la Base di Shama in Libano, sede del Comando del Settore Ovest di Unifl, durante un ordinario servizio di controllo dei mezzi in entrata nella base, Jimmy ha avuto un malore da cui non si è ripreso, nonostante i tentativi di rianimazione prestati da Daniele e dall'ufficiale veterinario presente sul posto.
In quel momento non è morto solo un cane, ma un amico, un compagno di vita che aveva portato le fedi all'altare a quell'umano che parlando di lui nelle interviste, pur essendo un militare, non può esimersi dal commuoversi ripensando ai tanti ricordi di quegli undici anni passati insieme.
Valentina Cavallini, Istruttrice Cinofila Dobredog Livorno