IL PROGETTO DEL CANE ALL’ASILO NIDO-2013

L’intervento ha visto coinvolti circa 20 bambini di un’età compresa tra 1 e 3 anni, suddivisi in due gruppi in base alle fasce d’età e alle tappe evolutive.
Il progetto d’intervento si è sviluppato seguendo il percorso dei bambini, sia in funzione ai periodi di sviluppo, sia in funzione alle caratteristiche della scuola.

Gli obiettivi del progetto erano sostanzialmente due: Portare in Asilo Nido il cane con un percorso strutturato come Intervento Pilota e fare formazione di Operatori in Pet Therapy, aggiungendo una parte di tirocinio pratico, fondamentale per preparare binomi (cane/operatore) equilibrati e idonei al lavoro.

PRIMO OBIETTIVO

Grazie al contributo della Sociologa Elisa De Acutis l’idea è stata quella di strutturare i 6 incontri previsti, ciascuno con un obiettivo specifico da toccare in funzione dell’età evolutiva dei bambini presenti nella scuola.

Questo perchè riteniamo che gli interventi di Pet Therapy o Pet Education devono essere strutturati e devono mediare quelle che sono le peculiarità nello sviluppo dei bambini. Sono stati toccati concetti come il momento della nanna, la cura del cane, come preparare cibo e acqua, come giocare e toccare il cane. Tutti concetti che vanno a concertare alcuni aspetti importanti:

– L ‘ingresso di un diverso (e parlo degli operatori, ma anche e sopratutto del cane, inusuale per un bambino nel contesto protetto che è l’Asilo)

– L’approccio con il diverso. I primi contatti, le prime carezze (corrette e scorrette), che aprono il bambino all’esplorazione e aumentano le competenze tattili e la sensibilità

– L’incontro e la percezione di qualcosa che non è un peluches, ma è vivo, si muove, è peloso, è bagnato. Può essere sporco, può fare schifo e può fare anche paura. Ma allo stesso tempo il cane diventa elemento altamente attrattivo, motivatore di attività, di giochi, di nuovi apprendimenti e di nuove conquiste. Ad esempio la conquista progressiva dell’autonomia, della capacità e sicurezza esplorativa, del senso di efficacia.

– Contatto con la realtà. L’ingresso di tanti cani e tutti differenti, apporta una crescita emotiva nei bambini, perchè vengono in contatto non solo con cani altamente preparati, ma anche con cani veri / reali che effettivamente potrebbero incontrare fuori per strada.

Gli incontri con Quasimodo e Lillo, sono stati momenti, oltre che gestiti e controllati nella loro totalità, che hanno contribuito a far entrare il reale e quotidiano nell’Asilo, invece che creare la visione dei cani “perfetti” come possono essere Valentino e Gea. Questi ultimi fondano le basi per un incontro tra questi due mondi (quello dl bambino e quello del cane, che hanno migliaia di aspetti comuni), ma che non rappresentano effettivamente l’immagine del cane vero, quello che si trova per strada.

Da questa nostra idea è nata la possibilità di formare operatori di pettherapy e i loro cani, in pratica, direttamente sul campo.
SECONDO OBIETTIVO

Il secondo obiettivo è stato la formazione di binomi operatore/cane che potessero strutturare e portare avanti incontri di PetTherapy nelle scuole. Molto spesso abbiamo notato che nei corsi che formano binomi di questo genere manca completamente la parte pratica. Sono corsi interessanti e approfonditi, ma interamente teorici senza la possibilità di un tirocinio che effettivamente metta davanti l’operatore in formazione in contatto con i contesti in cui andrà ad Operare.

Questo elemento è diventato fondamentale per i corsi che strutturiamo per due motivi. Da una parte la completezza della formazione, che deve rispettare il partecipante e dare tutte le competenze necessarie per metterlo in grado di lavorare in sicurezza e con professionalità. E secondo un senso di responsabilità. La formazione pratica e il conseguente esame e certificazione, consente di creare delle figure effettivamente efficaci e preparate e questo dona sicurezza e credibilità a questa disciplina ormai troppo improvvisata da molte persone.

Oltre a questo elemento imprescindibile di questo tipo di formazione pratica è la sicurezza. Prima di far entrare cani e operatori in formazione, entrambi Quasimodo e Lillo sono stati valutati e preparati ad affrontare il contesto dell’Asilo. Inoltre l’ingresso è avvenuto in modo graduale e estremamente controllato e guidato dagli operatori esperti sempre presenti.

Progetto seguito dalla dottoressa Irene Galella e dall’Istruttore Cinofilo Francesco Fabbri

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