Il gioco e le sue motivazioni

Il gioco e le sue motivazioni

 

Né più mai toccherò le sacre sponde

ove il mio corpo fanciulletto giacque,

Zacinto mia, che te specchi nell'onde

del greco mar da cui vergine nacque

Venere, e fea quelle isole feconde

col suo primo sorriso, onde non tacque

le tue limpide nubi e le tue fronde

l'inclito verso di colui che l'acque

cantò fatali, ed il diverso esiglio

per cui bello di fama e di sventura

baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,

o materna mia terra; a noi prescrisse

il fato illacrimata sepoltura

 

Sicuramente lui non potrà apprezzare questi versi di Foscolo, ma sicuramente saprà apprezzare una pallina da tennis in modi che noi umani non potremmo mai capire.

Il colore, la forma, l'odore, la velocità di lancio, il fruscio nell'aria, il rumore della caduta a terra, il rotolio sul terreno, il sapore misto terra ed ancora il nuovo odore del mondo che si è attaccato a questa pallina, il suo sapore...tutto come se il tempo si fermasse e desse il tempo necessario per raccogliere dettagliatamente tutti questi dati...in realtà pochi secondi, per poi riconsegnare la sfera e iniziare tutto d'accapo, con nuovi dettagli, con nuovi sapori, con nuove sensazioni.

Tutto questo è solo una fetta della vita dei nostri cani, ma una fetta essenziale: il gioco.

In questo articolo voglio trattarlo, parlare del ruolo fondamentale che ha nella vita del nostro compagno a quattro zampe, le principali macrocategorie di giochi che possiamo effettuare e le principali motivazioni che vanno a muovere in lui.

Il gioco è alla base dell'educazione del nostro cane, infatti attraverso esso, il cucciolo impara a relazionarsi con il mondo che lo circonda e coi suoi compagni, mentre l'adulto rafforza o crea rapporti sociali coi suoi simili e con gli umani.

Il gioco è un'attività piacevole, necessaria per il corretto sviluppo ontogenetico, per sviluppare le giuste capacità sociali e comunicative, per migliorare l'adattamento in un determinato ambiente, può essere sia una motivazione che un incentivo ed, infine, un'ottima valvola di sfogo.

Oltre ciò è anche un modo di gestire le interazioni comportamentali sia nel cucciolo che nell'adulto, a partire dal bisogno di esercizio fisico e stimolazione mentale, fino ad arrivare al controllo e recupero di alcuni aspetti problematici comportamentali.

Il cane può giocare con qualsiasi cosa gli crei interesse, attuando una sequenza infinita di comportamenti che si ripetono in continuazione: corsa, fermata, salto, ritirata, aggressione, abbaio, attacco, sottomissione e chi ne ha più ne metta.

Loro in tutto questo sanno distinguere un atteggiamento giocoso da uno realmente aggressivo, e quello che dovremmo imparare anche noi, per evitare di creare tensioni e rendere il gioco il più piacevole possibile.

 

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Per questo è utile seguire poche semplici regole:

– non lasciare al cane dei giochi interattivi con cui giocare da solo (trecce, palline etc etc), esclusi i classici passatempi come il KONG o cose da rosicchiare, perché il rischio è che perda l'interesse avendoli sempre a portata di zampa; inoltre il gioco per essere tale deve essere condiviso col compagno umano;

– la figura umana decide quando si inizia e quando si termina il gioco, sempre molto chiaramente, senza ripensamenti;

– il termine deve SEMPRE avvenire quando il cane è ancora voglioso di giocare, così la volta successiva ricorderà la sensazione positiva legata al gioco. Viceversa arrivare al punto di noia o stanchezza, farà legare il ricordo del gioco a questa sensazione. Il cane deve avere sempre un'aspettativa ed un entusiasmo alto nei confronti del gioco;

–   bisognerebbe sempre essere imprevedibili e cambiare le modalità di gioco;

– e' necessario divertirsi col cane, un gioco è bello se chi gioca si diverte, sennò manca di attrattiva.

Nel cucciolo la propensione al gioco compare già intorno alla terza settimana di vita e man a mano che la coordinazione motoria aumenta, si presentano e si possono riconoscere alcuni tipici comportamenti “giocosi” che si manterranno anche nell'età adulta (ad esempio l'inchino). Durante il gioco con i fratelli, il cucciolo apprende a dosare il morso (inibizione del morso), evitando che gli altri piangendo richiamino la madre che porrebbe porre termine al gioco. E questa è una lezione che si porteranno dietro tutta la vita, ricordando che mordere forte significherebbe il termine di un'attività piacevole.

Oltre a ciò apprende anche l'autocontrollo, la calma e il saper moderare le proprie reazioni. Per questo in cani adottati precocemente, possono manifestarsi problemi comportamentali importanti, dalla iperattività, all'ansia da separazione, all'aggressività con morsi che possono creare lesioni gravi.

Anche nell'adulto il gioco ha un ruolo rilevante, perché, tramite questo, fa sviluppare strategie comportamentali che poi saranno utili nella vita sociale ed inoltre può portare ad avere un contatto fisico privo di conseguenze negative.

Il cane impara a rilassarsi e a gestire al meglio i comportamenti agonistici, in maniera pacifica e a comprendere il linguaggio non verbale e la prossemica della sua specie.

L'esclusione di queste interazioni, può creare cani incapaci di rapportarsi con gli altri in maniera sana, non riuscendo a comprendere i vari atteggiamenti.

Lo stesso vale per il gioco con gli umani: il cane infatti deve comprendere anche il nostro linguaggio, i nostri movimenti ed espressioni facciali, la nostra prossemica; insomma il nostro essere completamente diversi da lui.

E tramite il gioco creare un rapporto, farlo divertire, sfogare, fargli comprendere l'autocontrollo e fargli portare a compimento vari comportamenti tipici (bloccare, mordere, inseguire, strappare etc), che normalmente nella vita quotidiana sarebbero difficili da realizzare.

Da quanto espresso in precedenza si deduce che ogni cane giochi, che ami giocare, che possa giocare, perché ce l'hanno nel dna.

I cani che non lo fanno, molto probabilmente hanno avuto disagi in vita o l'uomo è riuscito, tramite comportamenti errati, a spegnere quella fiamma.

Ma con un po' di pazienza e agendo sulle giuste motivazioni, la scintilla del gioco può essere riaccesa, basta non demordere.

La motivazione principale su cui far leva, è quella predatoria, ad esempio procurandosi un peluche ricoperto di pelo, legandolo ad una corda e facendolo muovere freneticamente, come se fosse vivo, anche correndo noi stessi e trascinandocelo dietro. In commercio esistono anche gli astucci “PREY DUMMY”, al cui interno si mettono bocconcini, ed usati nel modo descritto prima, stimolano il cane alla predazione avendo il premio finale nel momento in cui lo catturano (appena viene raggiunto, dobbiamo aprire l'astuccio e consegnare al cane qualche bocconcino, richiuderlo e iniziare di nuovo il gioco). Molto utile per cani che apprezzano molto il cibo.

I tipi di giochi sono tantissimi, e con cani poco propensi, possiamo provarli tutti e vedere con quale tipologia si può creare il seppur minimo interesse, e da li partire per riportare questa gioia sopita nella sua vita.

E quindi, entrando nel discorso motivazionale, prima di inoltrarci nelle macrocategorie del gioco, è necessario fissare il significato ed i principali tipi di motivazioni che esistono nel mondo canino. La motivazione è essenzialmente l'orientamento del soggetto verso il mondo esterno, è la scintilla che fa sviluppare un comportamento.

Cosa desidera il cane, cosa vuole il cane in quel momento, cosa è importante per lui in quell'istante.

Se una certa prestazione, che vogliamo che il cane esegua, trova il consenso della motivazione, questa sarà VOLUTA, viceversa sarà DOVUTA.

Neanche a dirlo, le attività volute rafforzeranno il legame di collaborazione, fiducia, partnership, le dovute lo inibiranno.

La prima è detta PROPOSITIVA, la seconda è divisa in:

–   petitiva, se l'uomo chiede la prestazione

–   imperativa, se l'uomo ordina la prestazione

–   coercitiva, se l'uomo costringe la prestazione.

Le principali motivazioni del cane sono:

–   PREDATORIA: rincorrere oggetti, animali etc in movimento

–   SILLEGICA: raccogliere oggetti e portarli in nascondiglio/tana

–   EPIMELETICA: aiutare/accudire/curare

–   ET-EPIMELETICA: farsi aiutare/farsi curare

–   TERRITORIALE: difendere un territorio

–   PERLUSTRATIVA: esplorare ambiente

–   ESPLORATIVA: analizzare oggetto

–   DI RICERCA: cercare oggetti nascosti

–   CINESTESICA: fare movimento

–   SOMESTESICA: esplorare proprio corpo

–   POSSESSIVA: mantenere il possesso di qualcosa

–   SESSUALE: riproduzione e corteggiamento

–   COMPETITIVA: confrontarsi con compagno

–   PROTETTIVA: difendere un compagno

–   AFFILIATIVA: far parte di un gruppo

–   COLLABORATIVA: far attività con un compagno

–   COMUNICATIVA: esprimere uno stato

Le motivazioni possono essere :

–   SINERGICHE: se una stimola l'altra

–   CONTROLATERALI: se una inibisce l'altra

Le prime sono:

Comunicativa PRO collaborativa

Collaborativa PRO sociale

Epimeletica PRO et-epimeletica

Possessiva PRO territoriale

Protettiva PRO affiliativa

Esplorativa PRO di ricerca

Le seconde sono:

Predatoria VS di ricerca

Territoriale VS perlustrativa

Competitiva VS collaborativa

Cinestesica VS comunicativa

Possessiva VS sillegica

Protettiva VS sociale

Come possiamo ben capire, per favorire determinati comportamenti “adatti”, bisogna o creare motivazioni sinergiche (es. agendo sulla motivazione esplorativa di un cane possiamo sviluppare le sue doti di ricerca), o creare motivazioni controlaterali per inibire comportamenti “inadatti” (es. per un cane che ha un'alta motivazione predatoria e principalmente usa la vista, possiamo fargli sviluppare giochi di ricerca, in modo da usare l'olfatto ed essere più riflessivo e concentrato).

Le motivazioni possono variare in base allo stato fisiologico ed emozionale dell'individuo, al livello di arousal, agli stimoli presenti ed alle rappresentazioni mentali che il cane si è creato. Esempio un cane depresso avrà poca voglia di giocare, lo stesso se ha male ad una zampa.

L'arousal è lo stato di attivazione emozionale che ha il cane per interagire con il mondo, quindi se è basso non vi è interesse, se è alto vi è interesse. Per quanto riguarda gli stimoli, devono essere significativi per il soggetto e per la sua attivazione. Infine le rappresentazioni mentali che il cane ha, esempio al vedere una pallina il cane sa già che giocherà, che correrà, che si divertirà. Queste normalmente sono molto elaborate perché il cane è un grande osservatore (il vedere solo l'atteggiamento della persona può far scattare una mappa mentale, se questa è costantemente ripetuta, esempio se fischietto sempre prima di portarlo fuori a passeggiare, il cane, appena sentirà il fischiettio, avrà già un'alta motivazione perché sa che da li a breve uscirà, che odorerà, che vedrà altri cani etc etc).

Inoltre le motivazioni possono variare in base alla razza, al sesso e all'individuo.

Esempio l'epimeletica è più palese nelle femmine, un segugio avrà una perlustrativa più spiccata, un pastore tedesco invece la territoriale.

Lo stesso vale per i meticci se si va a considerare la razza che ha la maggior percentuale in loro. Tutto ciò, però, poi deve essere valutato in base all'individualità di ogni singolo cane, quindi tutto può ricadere perfettamente negli stereotipi, come essere totalmente distante.

Infatti la soggettività del singolo essere può portare un setter a non essere interessato alla perlustrazione, come un levriero ad essere troppo affettuoso, come un cane da pastore a disinteressarsi del territorio.

E' il bello di trattare con esseri viventi senzienti ed unici, e sta a noi conoscerli, capirli e sviluppare le motivazioni che caso per caso ci mostrano.

Prima di poter parlare delle macrocategorie del gioco, è necessario fare una distinzione tra:

–   GIOCHI INDIVIDUALI: il cane gioca da solo, con oggetti o senza(es simula la caccia).

Gli oggetti sono destinati esclusivamente a lui e di solito realizzati in plastica infrangibile e non tossica. Vanno alternati per non abbassare l'interesse del cane. Alcuni possono essere lasciati al cane in nostra assenza (es Kong o simili faidate), altri sotto la nostra supervisione (giochi di attivazione mentale).

–   GIOCHI SOCIALI: il cane gioca con suoi simili o con umani.

Il familiare deve decidere quando iniziare e terminare il gioco in maniera divertente e mai sfociare in una competitività negativa.

 

 

Le MACROCATEGORIE del gioco sono le seguenti:

1. LANCI E RIPORTI

Motivazioni: collaborativa, competitiva, possessiva

Questa categoria rappresenta forse la tipologia di giochi che tutti, in primis, abbiamo effettuato col nostro cane. Ma lo abbiamo fatto nel modo corretto?

Innanzitutto l'oggetto che verrà lanciato deve essere tarato in base al cane per quanto riguarda peso, dimensione e forma (un pallone da calcio è inadatto per un carlino); inoltre in base a cosa viene usato, il gioco cambia (un pezzo di legno quando cade a terra resta statico, una pallina invece rotola via, un frisbee vola molto lontano etc)

L'importante è avere due oggetti completamente uguali, che abbiano lo stesso valore per il cane, in modo tale da farci lasciare il primo, dopo che lo ha riportato, e lanciare il secondo.

Questo gioco rafforza molto la fiducia, la relazione e la collaborazione della coppia, perché il cane deve fidarsi completamente per abbandonare a terra il primo oggetto in attesa del lancio del secondo.

Se il cane non dovesse lasciare l'oggetto, non bisogna mai e poi mai strapparglielo dalla bocca, perché questo inficerebbe tutta la fiducia guadagnata, ma attendere i suoi tempi o rafforzare il rapporto con altre attività.

Il gioco finisce sostituendo l'ultimo lancio con un bocconcino e rinforzo verbale/sociale (lodi e carezze).

2. TIRAEMOLLA E TRECCE

Motivazioni: competitiva, possessiva, predatoria

Questo gioco è da molti sconsigliato, accusandolo di aumentare l'aggressività del cane. Come tutti i giochi, se fatto nel modo corretto, ha invece vari effetti positivi, come il poter insegnare al cane l'autocontrollo (mentre il cane tira e l'arousal è alto, il gioco viene interrotto, si fa calmare il cane, e quando è tranquillo il gioco riprende), il comando “lascia”, ma soprattutto questo gioco fa crescere l'autostima del nostro amico, perchè “si vince un po' per uno”. In questo modo lui sarà sempre ben contento di giocare.

Per attivare l'interesse del cane la prima volta, basterà muovere l'oggetto di lato alla sua bocca una volta che l'avrà addentato, non si deve far altro che tenerlo stretto e tirarlo verso di noi, senza strattoni che potrebbero causare lesioni.

Nel caso il cane non fosse minimamente interessato, si può muovere la sua motivazione predatoria legando una treccia o un astuccio (preydummy) ad una corda/guinzaglio ed utilizzandolo come descritto in precedenza.

Infine premiare il cane con lodi e bocconcini dopo l'ultimo “lascia” che sancisce la fine del gioco.

3) CERCA

Motivazioni: perlustrativa, esplorativa, collaborativa, predatoria, di ricerca

Questo è un gioco fondamentale sia per sviluppare il senso dell'olfatto, sia per calmare cani iperattivi.

Infatti la ricerca può avvenire tramite:

–   VISTA: l'oggetto si muove, si stimola l'impulsività del cane

–   OLFATTO: l'oggetto deve essere cercato, si stimola la concentrazione, la riflessività

I giochi di fiuto quindi portano un grande dispendio di energie mentali, con conseguente stanchezza fisica.

Semplicemente si può iniziare mostrando un oggetto/bocconcino al cane, ci si allontana e si mette dietro una sedia, un divano, un albero (il cane ci deve vedere, ma non seguire, quindi se non sa restare fermo, basta che un altra persona lo tenga), e poi dicendo “cerca” facciamo liberare il cane. Lui arriverà nella zona e userà l'olfatto per trovare l'oggetto. Una volta trovato complimentiamoci con lui se era un bocconcino o premiamolo se era un oggetto.

Ovviamente pian piano si può rendere il gioco più difficile (far odorare al cane l'oggetto e nasconderlo senza che lui ci veda), l'importante è procedere per piccoli passi, ed aiutare il cane, indicando la zona di ricerca, nel caso avesse difficoltà, inizialmente conducendolo nelle vicinanze dell'oggetto, poi indicando con un gesto, fino a indicare solo con un cenno del volto. Il gioco deve SEMPRE finire con la riuscita, altrimenti potrebbe causare perdita di autostima nel cane.

4. PROBLEM SOLVING

Motivazioni: esplorativa, di ricerca

In questo caso si sviluppa la capacità cognitiva che fa passare da uno stato A ad una soluzione B. Il cane apprende che può arrivare a una determinata soluzione in modo autonomo senza l'aiuto del familiare.

Normalmente questa attività esiste in quasi tutte le azioni giornaliere del cane, nei momenti in cui si presenta una situazione nuova da superare (passare sopra un tombino, correre evitando un ramo, scendere le scale, salire su una macchina etc), ed il cane, grazie alla sua adattabilità, riesce a trovare una soluzione.

Nel caso dei giochi, questa va a concentrarsi sulle capacità di riflessione e mentali del cane, facendogli sviluppare anche l'uso delle zampe e del muso, oltre che della bocca.

In commercio esistono vari giochi pronti, ma basta mettere un bocconcino sotto ad un bicchiere per vedere come si comporta il nostro amico.

Anche in questo caso bisogna saper tarare la difficoltà dei giochi in base alle abilità del cane, ed esser pronti a semplificare nel caso non riuscisse, pena la perdita di autostima, senza aspettare che si annoi e abbandoni il gioco.

Allo stesso modo possiamo renderlo più difficile appena la risoluzione dovesse essere troppo semplice per un certo numero di volte.

Con queste premesse è scontato che non bisogna mai lasciare da solo un cane con questa tipologia di giochi, ma essere sempre presenti per poter intervenire tempestivamente, senza mai però sollecitarlo o sgridarlo, ma permettendogli di provare qualsiasi cosa.

5. MASTICAZIONE E DISTRUTTIVITA'

Motivazioni: predatoria

Andiamo qui a stimolare la motivazione predatoria nella parte finale, ovvero l'uccisione e la nutrizione.

Per quanto riguarda la masticazione, come detto è la conclusione della predazione, il momento che crea appagamento e calma, dopo l'enfasi della caccia.

In commercio esistono molti masticativi (tendini di bovino, orecchie, zampe di maiale, ossa etc) che possiamo dare al nostro cane anche dopo una bella attività fisica, o alla fine di un gioco (es nell'ultimo lancio tirare un osso).

Anche qui ricordiamo che essendo un'attività, deve finire positivamente, quindi il cane deve riuscire a masticare completamente quello che gli diamo, perciò diamogli qualcosa di adeguato. Per quanto riguarda la distruttività, invece, di solito è generata da stress, noia, frustrazione che il cane redireziona verso la distruzione. Questi sono comportamenti che vanno analizzati, ed inibiti. Invece per quanto riguarda il gioco, la distruttività si pone alla fine della predazione, dopo la cattura ed è l'apice della caccia. Per ricreare questa sensazione possiamo far distruggere al nostro amico una scatola di cartone chiusa con, magari, all'interno un masticativo o dei bocconcini, in modo tale da assolvere entrambe le ultime due fasi della predazione e creare il massimo appagamento.

6)LOTTA

Motivazioni: predatoria, competitiva

Intendendo che avvenga tra uomo e cane, questo gioco è molto importante, soprattutto per i cuccioli, perché imparano ad essere toccati, manipolati e a dosare i loro morsi nei nostri confronti. Imparano quanto, come e dove è possibile mordere un umano nel gioco, e qui sta a noi insegnargli questi limiti, imitando gli stessi comportamenti che utilizzano i cani nelle cucciolate: guaiscono, interrompono il gioco e, nei casi più estremi, se ne vanno.

Stessa cosa dobbiamo fare noi, evitando troppe parole non capibili per il cucciolo (NON MI MORDERE, MI HAI FATTO MALE, ADESSO BASTA), ma emettendo un suono secco (es AHI! oppure il classico NO!) e interrompendo il gioco andandosene, nel caso ci avesse fatto male, preso di mira una parte off limits del nostro corpo, o semplicemente insegnandogli a dosare il morso (es con PIANO), interrompendosi e iniziando di nuovo quando il cucciolo si sarà calmato.

Queste categorie devono solo darci un'idea dei giochi che possiamo effettuare col nostro cane, il limite è solo l'immaginazione che abbiamo. Anche solo lo strappare fili d'erba e lanciarli in aria può divertire il nostro amico, le bolle di sapone (sempre con prudenza e limitatamente per non far ingerire troppo sapone), la lotta, il rincorrersi...milioni possono essere i giochi, ma non valgono niente se manca un fattore: anche noi dobbiamo giocare, dobbiamo divertirci, dobbiamo partecipare con trasporto, perché per fortuna o per sfortuna, il cane riesce a percepire il nostro umore e da questo dipenderà la sua risposta e la sua affiliazione.

D'altronde mettiamoci nei suoi panni, ripensiamo a quando eravamo bambini: chi avrebbe avuto voglia di giocare con qualcuno che era disinteressato e indifferente a noi e a quello che gli proponevamo?

Diamoci la risposta e senza pensarci troppo corriamo fuori a giocare col nostro compagno.

Andrea Fruzzetti, Istruttore Cinofilo Dobredog Pisa

 

 

BIBLIOGRAFIA
–Pedagogia cinofila (Roberto Marchesini)
–Dritto al cuore del tuo cane (Angelo Vaira)
–Dispense corso istruttore Dobredog

 

 

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