I segnali di pacificazione nel cane
Per vivere al meglio la relazione con il nostro cane, un requisito fondamentale dovrebbe essere il cercare di capirlo nel suo modo di comunicare, che si basa soprattutto sul linguaggio del corpo.
In questo modo, possiamo riuscire a leggere i suoi comportamenti nei nostri confronti e soprattutto nei confronti degli altri cani e, quindi, capire se e quando si trova in situazioni di disagio.
I cani sono animali sociali. Questa condizione implica che, dovendo condividere spazi, cibo e risorse tendono a non aver interesse a mordersi e litigare fra loro.
Questo tipo di atteggiamento, infatti, porterebbe a probabili ferite e uccisioni, con gravi rischi per la conservazione della specie.
Per evitare ciò hanno sviluppato diversi metodi per evitare i conflitti: il primo e più importante è sicuramente la ritualizzazione.
Si tratta di un tipo di atteggiamento ereditato dal lupo che consiste, nel caso di conflitti, nel cosiddetto “fare molto fumo e poco arrosto” nella speranza di poterli risolvere solo “scenograficamente” e di non dover arrivare alle vie di fatto.
Il secondo metodo è l’emissione di segnali corporei, gestuali ed olfattivi, che sono volti a trasmettere quelli che potremmo definire una sorta di messaggi di pace.
Questi messaggi sono stati identificati e codificati da Turid Rugaas, dog trainer di fama internazionale, con un’esperienza di lavoro con i cani di più di trent’anni cani e autrice del libro “L'intesa con il cane: i segnali calmanti”, che li ha appunto chiamati “segnali calmanti”.
Questi segnali corporei hanno principalmente due funzioni: indicare le intenzioni pacifiche di chi li emette oppure manifestare un certo stato di apprensione o ansia.
In realtà le due cose poi si fondono: quando un cane emette dei segnali di calma, infatti, probabilmente lo fa perché non si sente a proprio agio e vuole allentare la tensione.
Il cane, oltre ai segnali corporei, emette anche segnali olfattivi e vocali: secondo gli studi più recenti, però, la comunicazione tra cani avviene per il 65-70% tramite mimica corporea e facciale, mentre la comunicazione tramite l’emissione di feromoni (emessi da alcune specifiche regioni del corpo, quali: bocca, padiglione auricolare, spazi interdigitali, cuscinetti, ghiandole perianali, genitali e capezzoli) è di un 25-30%, e solo il restante 5-10% è dedicato alle emissioni vocali.
Tornando al tipo di comunicazione prevalente, i principali segnali calmanti sono:
1 - avvicinamento laterale;
2 - non fissare negli occhi, girare la testa o tutto il corpo, al fine di spezzare la tensione ed evitare comportamenti di sfida;
3 - sbadigliare: è uno dei segnali più comuni che il cane mette in atto per alleggerire la tensione o per calmarsi e calmarci, ed è uno di quei segnali che possiamo riproporgli anche noi, comunicando così un po’ a modo suo;
4 - socchiudere gli occhi;
5 - muoversi lentamente o effettuare il freezing, che è un atteggiamento caratteristico soprattutto dei cani paurosi che consiste nel bloccarsi in una certa posizione al fine di comunicare buone intenzioni e totale inoffensività;
6 - leccarsi labbra e naso;
7 - ignorare l'altro cane;
8 - mettersi in mezzo, interponendosi con il proprio corpo tra due cani in tensione tra loro;
9 - mostrare fianco o posteriore;
10 - annusare a terra;
11 - spanciarsi: consiste nel mettersi sul dorso ed è un segnale calmante molto chiaro perché in questo modo il cane che lo esegue si mette in una posizione vulnerabile che dovrebbe far capire all’altro che non ha assolutamente cattive intenzioni;
12 - inchino giocoso;
13 - aspettare che sia l'altro ad avvicinarsi;
14 - sedersi o sdraiarsi;
15 - grattarsi o scrollarsi.
Tutte queste tipologie fanno parte del bagaglio comunicativo che i nostri cani possono possedere e che gli permette di evitare e allentare la maggior parte delle tensioni che possono nascere nelle più svariate situazioni. Comprenderli e saperli leggere può sicuramente migliorare il nostro rapporto con loro e lasciargli lo spazio e la libertà per interagire.
Gloria Mercadante