I Feromoni:
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COSA SONO I FEROMONI ?
Il nome “Feromone” è stato coniato da P. Karlson e M. Luscher nel 1959; deriva dal greco: “pherein”, trasferire e “hormon”, eccitazione.
Si tratta di sostanze chimiche portatrici di un’informazione in grado di modificare la fisiologia e il comportamento dell’animale che la recepisce, oltre che responsabili di diverse funzioni sociali.
I feromoni sono presenti dai batteri ai vertebrati superiori: essi agiscono fra gli organismi e non fra gli organi come avviene per gli ormoni; vengono prodotti da specifiche ghiandole esocrine e sono rilasciati nell’ambiente esterno.
COME FUNZIONANO?
Solo per pochissimi feromoni sono state possibili l’identificazione e l’associazione a una precisa funzione comportamentale. Riconosciamo feromoni di adozione, di appagamento, d’identificazione, territoriali, di allarme e sessuali.
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I feromoni di adozione:
disciolti nel liquido amniotico e acquisiti dalla cagna nel lambimento dei cuccioli neonati, sono in grado di indurre la madre a mettere in atto le cure parentali favorendo la nascita del legame di attaccamento ai piccoli. Infatti molta attenzione è da avere nei casi di parto cesareo dove può non avvenire questo legame per mancata percezione dei suddetti feromoni da parte della cagna.
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I feromoni di appagamento:
sono secreti nel cane a livello del solco intermammario della femmina a partire da pochi giorni dopo il parto. Queste secrezioni favoriscono uno stato di rilassatezza, calma e soddisfazione nei cuccioli allattati.
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I feromoni d’identificazione:
permettono il riconoscimento dell’individuo e del suo rango sociale. Pare siano secreti da diverse ghiandole in differenti aree del corpo: ghiandole periorali (vicino al muso e alle labbra), ghiandole sopra e sottocaudali (situate intorno all’attaccatura della coda) e ghiandole perineali e genitali. I cani, quando si incontrano, tendono ad annusarsi il muso e la zona del posteriore del corpo a vicenda: ciò permette loro di raccogliere molte informazioni sul soggetto che hanno di fronte.
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I feromoni sessuali:
sono coinvolti nelle fasi di corteggiamento e accoppiamento e sono prodotti dalle ghiandole perineali e genitali. Durante l’estro la femmina rilascia un secreto dalle ghiandole sebacee della vulva e dalle ghiandole uretrali ricco di sostanze specifiche che attirano i maschi, inducendoli a mettere in atto i comportamenti di corteggiamento e sessuali tipici della specie.
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I feromoni territoriali:
vengono escreti dalle ghiandole situate negli spazi interdigitali (ad esempio durante il comportamento di raspamento del terreno da parte del cane) e dalle ghiandole perineali e genitali (ad esempio durante la classica marcatura di urina). Sono definiti così perché sono coinvolti nella delimitazione degli spazi e delle risorse durante la comunicazione tra cani. L’emissione di urina e di feci costituisce un sistema di comunicazione che associa messaggi visivi e olfattivi: l’altro cane non solo può percepire olfattivamente l’urina, ma può vedere anche il comportamento di deiezione.
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I feromoni di allarme:
svolgono un’importantissima funzione comunicativa: avvertono infatti del pericolo i membri della stessa specie (sembra inoltre che possano essere percepiti da animali di specie differente).
A livello evolutivo è dunque chiaro come questo meccanismo rappresenti un enorme vantaggio per la salvaguardia del gruppo: i feromoni d’allarme permangono nell’ambiente anche a lungo, cosa che permette ai compagni di allertarsi e mettersi al sicuro anche in assenza fisica del pericolo o del soggetto che ha percepito la situazione rischiosa.
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COME RECEPIRLI?
Responsabile della percezione dei feromoni e della successiva trasmissione al cervello delle informazioni da questi arrecate è l'organo vomeronasale. Fu scoperto da Ludwig Jacobson nel 1813, in nome del quale viene spesso chiamato “organo di Jacobson”. Nel cane si trova tra il palato molle, in linea col tartufo, e la membrana nasale.
Esso contiene delle sacche piene di fluido rivestite da un epitelio costellato di recettori, i quali catturano le molecole feromonali, inviandole direttamente al sistema limbico, precisamente all’amigdala, dove vengono elaborate, tradotte ed espresse in una reazione immediata, istintiva, emozionale, che precederà la risposta razionale e più raffinata prodotta invece nella neocorteccia.
Alcuni studi affermano che l’organo di Jacobson si sia sviluppato durante il passaggio dalla vita acquatica a quella terrestre e che si sia specializzato in seguito.
Il ruolo dell’organo vomeronasale, come quello dei feromoni, è fondamentale: la peculiarità delle informazioni che viaggiano attraverso questo mondo fatto di molecole, scie, emozioni, ricordi è veramente incredibile. Anche qualora non l’avesse mai visto né incontrato, il nostro cane sa tutto del cane del cane del nostro vicino. Tutto ciò grazie ai messaggi chimici che si scambierebbero attraverso le marcature nel quartiere.
E NOI?
Anche noi umani possediamo l’organo di Jacobson, anche se, secondo vari studi, esso regredisce e si atrofizza durante lo sviluppo fetale, risultando pressoché inutile alla nascita. La teoria dell’evoluzione ha spiegato questo fenomeno di atrofizzazione e di perdita della funzionalità dell’organo vomero-nasale nell’uomo con lo sviluppo di una forma complessa di linguaggio sia verbale che non verbale tale da rendere superflua la funzione dell’organo di Jacobson ai fini della sopravvivenza dell’individuo e della specie.
Nonostante ciò, grazie alla disinformazione generale, troviamo in commercio prodotti a base di feromoni che promettono gli effetti più disparati, come attrarre un potenziale partner (è possibile addirittura acquistare prodotti specifici a seconda del proprio orientamento sessuale), guadagnare il rispetto dei propri colleghi di ufficio (venendo percepiti come soggetto dominante), o risolvere disfunzioni sessuali di vario genere. Tali prodotti non daranno ovviamente l’effetto dichiarato, ma potrebbero farvi vivere esperienze emotivamente intense nel caso vi ritroviate in un’area di sgambatura per cani.
LA FEROMONOTERAPIA
L’uso di feromoni sintetici si può comunque rivelare concretamente utile nel lavoro con il cane: circa dieci anni fa, sul modello dei feromoni di appagamento secreti dal solco mammario per i cuccioli, è stata sintetizzata l’Apaisina canina, commercializzata con il nome di D.A.P. (Dog Appeasing Pheromone). Tale molecola iniziò ad essere usata per la terapia comportamentale del cane da sola o in associazione a terapia farmacologica ma sempre dietro indicazione del veterinario esperto in comportamento.
I feromoni di appagamento si distinguono infatti per l’effetto estremamente rilassante che hanno sul cucciolo. Riproponendo queste proprietà, l’Apaisina ha un effetto calmante e di rassicurazione del cane, rendendo più semplice il lavoro del proprietario e del Tecnico in Riabilitazione Comportamentale nonché prevenendo comportamenti dannosi per il cane stesso, le persone e l’ambiente circostante.
In commercio esistono diversi prodotti utilizzabili tra cui ricordiamo l’Adaptil® collare, diffusore ambientale, spray o compresse.
La feromonoterapia può essere impiegata come coadiuvante nel trattamento di disturbi comportamentali (defecazione/urinazione in luogo inappropriato, vocalizzi/distruzione di oggetti/autotraumatismo dovuti ad ansia da separazione), ma non rappresenta la soluzione del problema: al contrario deve essere intesa sempre come un sostegno in più a fianco di un percorso di riabilitazione svolto dal proprietario sotto la guida del Tecnico Riabilitatore e del Medico Veterinario esperto in Comportamento.
Chiara Baldini, Educatore Cinofilo Dobredog Pisa