Un eroe, un modello, un esempio….in una sola parola, il papà!
Si festeggia il 19 Marzo in molte parti del Mondo la ricorrenza che accende i riflettori sulla figura dei papà, o dei babbi se preferite, a seconda della vostra provenienza culturale.
Simbolo di rigidità morale ma anche di infinita tenerezza d’animo, il papà passa praticamente tutta la propria vita a districare la matassa fra autorità e autorevolezza.
Quotidianamente, ogni ora, ogni minuto, ogni battito del proprio cuore è rivolto con costante fermezza (semplice maschera d’amore…) verso gli occhi attenti, fissi di chi si ispira per gran parte dei propri movimenti a quell’eroe solo apparentemente inarrivabile.
In realtà i papà nascondono la loro fragile vulnerabilità dietro un tono di voce più alto, uno sguardo duro, una presa possente, segni di un amore oltre confine che abbraccia le paure tramutandole in ostacoli da sconfiggere.
Ciò che ogni figlio non può capire, almeno fino a quando non sarà esso stesso padre o madre, è che in realtà l’interscambio di conoscenza pende decisamente più nel senso opposto.
Sono infatti proprio i figli a scandire i tempi della crescita di ogni papà, di ogni genitore, e sono sempre loro a trasmettere quell’infinito senso d’imbattibilità che qualsiasi padre sente dentro di sé.
Scusate il paradosso, o la provocazione se preferite…..ma il percorso di crescita, di vita, di un padre non è poi così diverso, con le dovute proporzioni per carità, da quello di un educatore o istruttore cinofilo.
Non è certo volere di chi vi scrive mancare di rispetto a nessuno, sovrapponendo i due ruoli….ancor più perché chi batte su questi tasti ha avuto ed ha la gioia di sentirsi chiamare papà da due voci diverse.
Ma se provate a fermarvi, se provate a guardarli, se solo provaste ad “ascoltare” anche con gli occhi….i loro occhi… La grandezza di sentimenti, la profondità di ogni respiro, scaturiscono da quell’unica caratteristica così comune eppure così dimenticata dall’uomo crescendo, fra i nostri amici a quattro zampe e qualsiasi bambino: la sincera purezza di ogni pensiero.
Un cane, così come ogni bimbo, assorbe sensazioni, pensieri, parole con la velocità di una lancetta d’orologio impazzita, unendo ad ogni gesto un’emozione nuova intrisa di quella spensieratezza che la rende sempre unica, sempre diversa.
Essere padre è un’ardua avventura, eterna lotta interiore fra una coccola donata, regalata a prescindere, e la necessità di una regola, inevitabile.
Pensate quanto tutto ciò diventi ancor più complesso se il lavoro si sdoppia; magari quando un cucciolo irrompe nella vita e nell’interazione padre-figlio.
Insegnare il rispetto degli spazi, dei momenti….insegnare la consapevolezza di se stessi in un rapporto così puro….
Insegnare la vita insieme, come vivere insieme, come respirare all’unisono….
Insegnare si…..ma ad entrambi, eh, badate bene a non sbagliare!!!
Ciò che conta davvero, parole a parte, è che ogni passo di un padre è una profonda impronta sul fertile terreno di ogni giovane vita e lo splendore di ogni tenerezza è un po’ come una carezza fatta con il dorso della mano, contropelo, sul soffice manto dei nostri fedeli
compagni di viaggio.
Autore: Andrea Colantuono