Donazione Dobredog al reparto di Pediatria di Pisa: oltre la sorpresa dell'uovo!

 

donazione pet therapy pisa

Il sostegno al Reparto di Pediatria del Santa Chiara di Pisa

L’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro paese nell’ultimo anno ha caratterizzato un periodo sconosciuto, di incertezze, di paure e di ogni altra emozione. Ognuno di noi, a modo proprio, ha dovuto attingere alle proprie risorse per fronteggiare la situazione. DobreDog, spinta dai valori che la contraddistinguono come associazione, e dagli anni di progetti di Interventi Assistiti con gli Animali a sostegno dei bambini ricoverati, ha voluto far sentire al reparto di Pediatria dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa la sua vicinanza e il suo pensiero contribuendo a dare sostegno ai bambini ricoverati, alle famiglie e a tutto il personale sanitario. Per questo motivo ha effettuato una raccolta di generi alimentari di conforto, giocattoli e materiale ludico/didattico da donare al reparto in occasione della ricorrenza della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, il 2 aprile 2021.

 

 

interventi assistiti con animali: operatrici pet therapy Dobredog hanno fatto una donazione per la giornata dell'autismo
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2 aprile: Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo

Il termine autismo nasce alla fine dell’800 quando lo psichiatra svizzero Bleuler (1857-1939) lo utilizzò per indicare una forma di ritiro dal mondo e di ripiegamento su se stessi. La parola autismo infatti deriva dal greco “autòs” che significa “se stesso” ed indica il concetto di negazione di ciò che è diverso da sé comportando una mancanza del senso di realtà. Questo ritiro autistico è caratterizzato da un restringimento delle relazioni con le persone e con il mondo esterno.

Il concetto di autismo ha subito negli anni una profonda evoluzione, oggi si considera una sindrome a base neuro-biologica che compromette globalmente e in modo duraturo le capacità dell’individuo. Nello specifico si parla di una compromissione qualitativa delle interazioni sociali e delle comunicazioni in aggiunta a comportamenti, interessi e attività limitati, ripetitivi e stereotipati. Diagnosticare l’autismo è un’operazione complicata dal fatto che i criteri comportamentali vengono continuamente aggiornati e, sebbene sia un disturbo neurologico, esso viene ancora diagnosticato attraverso l’osservazione del comportamento del bambino; non esistono esami del sangue o apparecchiature in grado di fornire una diagnosi certa. L’autismo dunque insorge in epoca precoce e accompagna tutta la vita del soggetto anche nell’età adulta e nella vecchiaia. 

All’interno dello spettro autistico spesso troviamo associati anche altri sintomi tra cui ritardo cognitivo, forte reattività sensoriale e particolari abilità. Alcune aree funzionali risultano particolarmente coinvolte o compromesse dall’autismo, nello specifico queste sono la comunicazione e il linguaggio, la percezione e l’attenzione, la socialità e la motricità. Questo, però, non significa che, ad esempio, il soggetto autistico non voglia comunicare, solo che non è in grado di farlo nello stesso modo delle persone senza questo disturbo. La comunicazione quindi diventa obiettivo fondamentale del lavoro educativo con le persone autistiche nei termini di aiutarle ad apprendere le modalità comunicative e lo scopo comunicativo stesso, anche utilizzando degli spazi relazionali e comunicativi alternativi come quelli offerti dagli Interventi Assistiti con gli Animali.

 

I vantaggi della Pet Therapy e degli Interventi Assistiti con Animali (IAA)

Gli IAA si caratterizzano come uno strumento terapeutico complementare ed integrativo alle irrinunciabili terapie neurocognitive e comportamentali indicate per l’autismo. Gli IAA sono interventi relazionali all’interno dei quali si apportano dei benefici all’uomo attraverso la relazione con l’animale. Nello specifico il cane è un animale altamente sociale che ha il vero e proprio desiderio di collaborare con l’uomo cogliendone empaticamente gli stati d’animo ed offrendo un affetto disinteressato. Il cane è ritenuto un valido co-terapeuta nel trattamento dell’autismo perché presenta delle caratteristiche percettive e comunicative simili a quelle delle persone affette da autismo. Secondo la teoria della mente, il bambino autistico non è in grado di comprendere gli stati mentali propri e altrui risultando inadeguato nell’interazione o addirittura evitante. Il cane risulta un ottimo facilitatore della relazione perché, utilizzando modalità di comunicazione e di percezione alternative a quelle abituali, riesce a superare le strategie di evitamento del bambino autistico e a stabilire una nuova forma di relazione con canali percettivi e comunicativi tutti loro. Questi nuovi canali sono la chiave per attirare l’attenzione del bambino autistico e stimolarlo evitando o limitando i sentimenti di frustrazione.

Il cane, infatti, offre al soggetto autistico uno spazio relazionale caratterizzato dall’interazione non verbale, i cani non parlano così come alcuni soggetti autistici ma riescono comunque a comunicare tra loro e a creare una relazione, un legame. Il cane non viene vissuto dal soggetto autistico come una minaccia ma come una situazione nuova, diversa, in grado di fornire al soggetto stimoli differenti e nuove modalità comunicative.

Gli IAA per quanto strutturati in interventi specifici lasciano spazio all’imprevedibilità e alla flessibilità creando con i bambini autistici relazioni vere, spontanee e semplici. 

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Il cane in corsia all’Ospedale Santa Chiara di Pisa

Con questa donazione DobreDog spera di poter contribuire a rendere il reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Chiara più colorato, in attesa di poter riprendere al più presto il progetto di IAA che ormai vede coinvolta l’associazione da diversi anni. Questi interventi sono stati possibili, e tutt’ora lo sono, grazie ad un progetto autofinanziato dall’associazione stessa che include anche un’importante donazione della fondazione “Vorrei prendere il treno” di Iacopo Melio ed una raccolta fondi di MSD Crowdfunding. Tutti questi impegni rendono possibile il camminare muovendo sei zampe e una coda in un contesto delicato come quello del reparto di pediatria.

 

Martina Furlan, Responsabile e Referente di Progetto in IAA, Coadiutore del Cane in IAA e Psicologa

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