Il guinzaglio

Classi di Lavoro del cane

 

Scrive Mauro Cantarelli in un interessante articolo sul guinzaglio…

 

Prima di parlare del guinzaglio in modo più dettagliato vorrei chiarire una cosa a mio avviso fondamentale: i cani, tutti, nessuno escluso, nascono senza collare, senza pettorina, senza guinzaglio.

 

Frase banale? Non direi... forse proprio per la sua banalità tendiamo a non rifletterci sopra abbastanza.

Il guinzaglio, con relativi collare o pettorina, nasce non da un'esigenza del cane, bensì da un'esigenza NOSTRA, oltretutto, attualmente, nel nostro Paese sancita per legge. Dobbiamo ben afferrare questo concetto! Se lo introiettiamo ci rendiamo conto che il mettere un collare (o una pettorina, il concetto non cambia) al cane e collegarlo ad un guinzaglio è un atto di estrema importanza che, a seconda di cosa ci anima a farlo, implica la messa in atto della nostra concezione del cane.

 

Vogliamo uno schiavo alla nostra mercé?

Vogliamo un servitore fedele?

Vogliamo un compagno di vita con cui condividere le nostre esperienze?

Vogliamo un partner da amare e da cui speriamo di essere riamati?

 

Ho evidenziato solo alcuni modi di considerare il cane che vive con noi, ma ve ne sono una marea, ognuno con mille sfumature diverse. Penso che ognuno di voi adesso abbia capito che nella scelta di un guinzaglio e del perché farlo indossare al proprio cane sono sottintese mille motivazioni, abbia fatto le sue scelte e, con una serena obbiettività, dobbiamo anche essere pronti a modificarle.

 

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Io parlo del tipo di guinzaglio che uso io, del perché, obblighi di legge compresi, metto il guinzaglio ai miei cani e del perché mi sia sembrato doveroso spiegare a Maggie e a Roy che esso può e deve favorire il nostro rapporto, la nostra vita in comune, la nostra relazione.

Premetto che uso il collare, altri preferiscono la pettorina. Su internet, tra colleghi educatori cinofili e istruttori cinofili, tra amanti del cane e proprietari, si fanno lunghe disquisizioni a favore dell'uno o dell'altra con motivazioni controverse. Io giudico validi entrambi questi strumenti... ma col collare mi trovo meglio, sono scelte!

Per me è come decidere se avere un'autovettura col cambio automatico o manuale, la validità di entrambi i sistemi non si discute, cambiano le preferenze.

Però sia un caso che nell'altro sulle caratteristiche non transigo. Devono essere comodi per il cane, il più leggeri possibile, il meno invasivi possibile, il più pratici per noi. Usando il collare ho optato per quello in nylon, munito di clip in plastica, pensando che esso è lavabile, leggero, semplice da chiudere (la clip oltretutto mi serve anche in relazione alla mia visione fisica dell'Universo...ma questo è un discorso molto delicato che posso dettagliare privatamente a chiunque me lo chieda). Stesso materiale per i guinzagli, un po’ più stretto per Maggie, un po' più largo per Roy, entrambi lunghi due metri, con due moschettoni alle estremità (di misure diverse) e tre anelli posizionati lungo i guinzagli stessi. La posizione degli anelli è in relazione all'uso che si fa del guinzaglio. Il moschettone più grande va fissato al collare...  in un guinzaglio fatto bene il primo anello è a circa 8-10 cm da tale moschettone, il secondo anello più o meno a metà guinzaglio, il terzo anello a circa 30-40 cm dal moschettone più piccolo posto all'estremità del guinzaglio che, fissato a tale anello, permette di ottenere una comoda "maniglia".

Quando Roy e Maggie erano piccini ho cercato di far loro capire che indossare il collare tutto sommato non era niente di grave e che poteva essere anche essere piacevole (anche se poteva loro sembrare una mia bizzarria).

Discorso diverso era invece per il guinzaglio... stava a me far loro capire che esso era un mezzo per un povero idiota per COMUNICARE meglio con loro trasmettendo le sue emozioni e ricevendo le medesime informazioni da loro. In sostanza ho cercato di convincere e non costringere i miei due amici ad accettare una mia esigenza. La cosa in verità è stata più semplice di quel che pensassi (i miei cani sono stupendi e si sforzano di aiutarmi nelle mie difficoltà).

 

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E veniamo ora al problema che si rivela gravissimo per chi ha un cane... il cane tira!!!

Quando dicono: “il mio cane tira al guinzaglio” la mia risposta in genere è piuttosto brutale, ed è questa: "E chi se n’è frega!" Immagino che senza una spiegazione una tale risposta possa sembrare assurda. Ma basta pensare un pochino. Immagino sarà capitato a tutti di avere URGENZA di andare in bagno. Immaginate per un secondo che in tali occasioni, quando avete il bagno a portata di "mano", qualcuno per un motivo a voi sconosciuto, vi fermi e magari cominci a parlarvi della crisi energetica del Pakistan...... Mettetevi adesso nei panni di un cane che dopo ore di vescica piena perché  sa che "In casa non si sporca!" viene portato dove finalmente può liberarsi: “E' COSI' "GRAVE" IL FATTO CHE TIRI AL GUINZAGLIO? a me non sembra!

La mia risposta così secca alla domanda su cosa fare per il cane che "tira" senza che essa sia un po' più dettagliata mi pare sensata. Perché essa sia diversa la domanda deve essere posta in maniera totalmente modificata e rispondere a questi interrogativi: quando, perché, dove, il cane tira?

Impedire SEMPRE ad un cane di tirare al guinzaglio non ha motivo, è crudele, non lo rispetta! Usare un guinzaglio come mezzo di costrizione quando il cane ci sta comunicando delle motivazioni per la sua fretta significa impedirgli di instaurare una relazione con noi (io non voglio avere rapporti con persone che non mi ascoltano, non vedo perché per un cane la cosa dovrebbe essere diversa!).

Il guinzaglio deve servire a mantenere un dialogo con il nostro cane, non ad imporgli un nostro monologo. Un buon Educatore Cinofilo dovrebbe saper insegnarvi come fare.

Una sera ero fuori con Roy e stavo guardando il camion della nettezza urbana che svuotava i cassonetti, improvvisamente ho sentito il guinzaglio vibrarmi tra le dita... un ringhio era in procinto di arrivare, istintivamente ho detto "Non è un problema tuo!" con voce pacata e tranquilla. Cinque e sei metri più avanti, dietro un cancello, un cane ha cominciato ad abbaiare come un ossesso. Io e Roy siamo passati senza degnarlo della minima attenzione. Cosa sarebbe successo se avessi ignorato l'informazione che Roy mi aveva trasmesso?

Molte persone hanno difficoltà a capire che attraverso il guinzaglio trasmettono al cane che sta con loro le loro emozioni. Se vediamo in lontananza una cane (prima che lo veda il nostro amico) e istintivamente stringiamo in mano il guinzaglio o addirittura lo tiriamo...  credete che il cane non se ne accorga e che non si preoccupi? Ho fatto un caso volutamente eclatante ma la sensibilità del cane va ben oltre il sentire "movimenti" del guinzaglio così marcati. Usare il guinzaglio in maniera brusca vuol dire URLARE al nostro amico, non chiacchierare con lui. Figurarsi usarlo in maniera violenta. Suzanne Clothier, che non manco mai di citare vista l'immensa sensibilità che ha verso i cani, dice una cosa molto saggia: "Per tirare un guinzaglio bisogna essere in due!" e parla dei famosi "nodi magici" che presenti casualmente su un guinzaglio da lei usato avevano convinto una persona che fossero il motivo per cui con lei un cane non tirava. Anche Turid Rugaas ha parlato dell'uso del guinzaglio (anzi a dire il vero ci ha scritto un intero libro) e pressocché ogni autore di letteratura cinofile ha versato fiumi di parole al riguardo.

Nel mio piccolo ritengo che bastino poche parole, che però vanno applicate veramente. Usiamo il guinzaglio per capire e per comunicare, in punta di piedi e con rispetto. Difficilmente il nostro cane tirerà senza motivo valido per lui e per noi, se un motivo valido per entrambi c'è... lasciamolo tirare e seguiamolo.

Se invece per noi il motivo valido non c'è... spieghiamoglielo dolcemente.

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