Ancora e sempre: no strozzo!

Come ho più volte ripetuto MI SONO ROTTO le scatole di mettermi a discutere con gli utilizzatori, i fautori, i difensori a oltranza del collare “a strozzo” (con buona pace di chi sostiene che vada chiamato in altri modi è questo il nome con cui viene chiamato dalla stragrande maggioranza delle persone, seguito, immediatamente dopo, dalla dizione “a strangolo”).
Continuo sulla mia bacheca a diffondere l’idea che esso non vada usato, in quanto strumento barbaro e di tortura, ma non scendo più in discussioni che ritengo sterili e che mi fanno solo perdere tempo inutilmente. Ciò non toglie che non legga qui e là le discussioni relative ad esso. E questo spesso è causa di miei “innervosimenti”.
E’ successo, ad esempio, che venisse consigliato a me (senza minimamente conoscermi) e ad altri di leggere il libro “Il cane utile” di Pietro Scanziani, al posto dei libri di Marc Bekoff.
Beh qui devo fare alcuni riferimenti di carattere molto personale.
Sul finire degli anni 90 ed all’inizio degli anni 2000 collaboravo con una rivista on line scrivendo su altri miei interessi, parapendio e “sport estremi” in generale.

Non ricordo in che anno, ma sicuramente in occasione di una mostra sulle nuove tecnologie alla Fiera di Milano, ci fu un raduno di tutte noi “Guide”, cosi si definivano coloro che scrivevano su quella rivista di un argomento specifico (Roberto Vecchioni, Patrizio Roversi, Andrea Zorzi, Everardo della Noce, Alessandro Bergonzoni... per citarne alcuni).
In quella occasione ebbi il piacere di conoscere Pietro Scanziani, non lo scrittore e cinofilo……il nipote.
Nel corso di una piacevolissima conversazione lo stesso mi manifestò il suo stupore per il fatto che io ricordassi suo nonno non solo per quello che aveva scritto sui cani nei suoi libri e articoli, ma anche per le attività da lui svolte nella cinofilia con i suoi cani Arno (Boxer) e particolarmente Guaglio’ e Masaniello per il riconoscimento da parte della FCI della razza Mastino Napoletana.
Chi poi volesse fare lo Sherlock Holmes può contattare Pietro Scanziani (il nipote appunto, lo scrittore è mancato anni fa) visto che è un“nome” nel Rugby (quindi facilmente raggiungibile) ed avere conferma di quanto ho scritto.
Quanto a Marc Bekoff non solo ho letto i suoi libri, ma ho avuto la fortuna di incontrarlo a Cremona, e Roma e se non fosse una cosa troppo intima MIA, pubblicherei la lettera che mi inviò in occasione del “cambiamento di forma” di Roy (da lui conosciuto). Questo lo farei NON per vantare la mia amicizia con lui, bensì per far conoscere, oltre la sua fama quale studioso, le sue immense doti umane, di vera sensibilità nei confronti di umani e non, le sue capacità empatiche e il suo vero INCONDIZIONATO amore per gli animali, che anche STUDIA da non qualche quinquennio.

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E veniamo adesso nello specifico delle “argomentazioni” favorevoli al collare a strozzo.
UNA particolarmente mi è particolarmente fastidiosa.
Quella che chi è contrario al suo uso non l’avrebbe mai usato e di conseguenza non lo saprebbe usare né male né “in maniera corretta”
Io, PURTROPPO, l’ho usato e, se anche non serve a niente per riparare i danni incalcolabili che ho fatto ai cani, ME NE PENTO AMARAMENTE!
Per tutti coloro che facevano gare di lavoro negli anni ‘70/’80 ( e io, vedi foto, le facevo) il collare a strozzo era la “norma” (chi in quegli anni “faceva” cinofilia agonistica, e quindi non succhiava il ciuccio e si faceva lavare il sederino in quanto neonato, ve lo può confermare).
Allora le gare di lavoro erano quasi unicamente di UD, (agility, disc dog, dogdance e via discorrendo sono venute molto dopo) e TUTTI, o quasi, quelli che la praticavano usavano lo strozzo.
Se molti di loro oggi (io compreso) non lo usano più, NON è perché non l’abbiano mai usato, bensì perché si sono resi conto della sua inutilità, barbarie, e NON rispetto del cane.
C’è poi un’altra “cosuccia” che mi indispone.
Come avete imparato a guidare “bene” la macchina?
Sbagliando vero?
Quante volte, quando imparavate a guidare, avete “grattato”inserendo la marcia? Quante volte, quando volevate partire, la macchina ha fatto un paio di saltini e si è fermata a motore spento?
Anche ammesso che ci possa essere un uso “corretto” del collare a strozzo (ma non è così) come lo si impara? Sbagliando!
Piccolo particolare…….un cane non è un’auto nei confronti della quale possiamo permetterci di fare errori.
Non possiamo metterci lì con un collare a strozzo applicato a un cane e “provare” (sbagliando) ad imparare ad usarlo “correttamente”.
E non venitemi a dire, per favore, che CON LA “GUIDA” DI UN "ESPERTO” il profano impara ad usarlo in “maniera corretta” !
Un po’ di onestà, morale e intellettuale, mi sembra, non guasterebbe.
Facciamola finita con ste menate!
Volete usare il collare a strozzo? Visto che sono pochi i Comuni che lo vietano e che è difficile dimostrare con prove documentate che state torturando un cane potete farlo impunemente.
Il mio giudizio morale su di voi, benchè di esso non ve ne freghi niente, rimane immutato!
Mauro Cantarelli