Cani in maschera... scopriamo insieme chi c'è dietro ai costumi per cani
“A Carnevale ogni scherzo vale”, ma per il benessere nostro e di chi ci circonda a tutto c'è un limite
UN PO' DI STORIA...
L'origine precisa del Carnevale è difficile da stabilire, in quanto festività molto simili comparvero già nell'antica Grecia, in onore del dio Dioniso; nell'Antico Egitto testimonianze raccontano della presenza di gruppi mascherati in corrispondenza dei festeggiamenti per la dea Iside.
Ai tempi dei romani vi erano i “Saturnali”, un periodo caratterizzato da feste, banchetti e dal rovesciamento dell'ordine precostituito.
Come è accaduto per altre festività, il Cristianesimo ha raccolto queste tradizioni dandogli poi un significato religioso, coniando il termine Carnevale, che deriva dal latino “carnem-levare”. Infatti il Carnevale precede la Quaresima, durante la quale i devoti al Cristianesimo non potevano mangiare la carne, il cibo più pregiato all'epoca. Era quindi un'occasione per festeggiare e abbondare in cibo e bevande prima del lungo periodo di penitenza e digiuno.
IL CARNEVALE DI OGGI
Ai giorni nostri il Carnevale comincia con il giovedì Grasso e finisce il Martedì Grasso, a cui segue il Mercoledì delle Ceneri, primo giorno di Quaresima.
In questi 6 giorni di scherzi e divertimento, ogni città e ogni paese ha la propria particolarità che lo caratterizza.
I cani ormai sono a tutti gli effetti diventati membri della nostra famiglia, e spesso vogliamo condividere con loro anche questo genere di festività. Non è raro ormai girare per le strade a Carnevale e trovare dei cani travestiti con maschere di ogni forma e colore. I negozi già da metà gennaio cominciano a sfoggiare i primi vestiti di carnevale per cani.
Dietro quelle maschere non dobbiamo dimenticare che però c'è un cane, non una persona, un figlio o un oggetto. Siamo davvero così sicuri che al nostro amico a 4 zampe piaccia andare in giro con bizzarre appendici addoso di cui non capisce e non conosce il significato?
A noi può sembrare divertente e buffo, ma fermiamoci un attimo e proviamo a metterci nella sua testa.
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CHI SI NASCONDE DIETRO I VESTITI DI CARNEVALE PER CANI
Il cane è un'identità, in quanto tale ha una mente, pensa e ragiona per quello che è, sia da un punto di vista filogenetico che ontogenetico, ovvero sia per ciò che gli è stato trasmesso geneticamente sia per ciò che ha imparato in seguito all'esperienza. Noi possiamo educarlo, aiutarlo a vivere nel nostro mondo nella maniera più corretta e rispettosa possibile, e possiamo agire su di lui, ma fino a un certo punto. Dobbiamo essere in grado di accettare anche quella parte di lui che non è “umana”, ma che lo rende probabilmente ancora più affascinante.
Travestire un cane non è un gesto banale o superficiale, è spesso fatto con banalità e superficialità, ma l'atto di per se è estremamente esplicativo di un'umanità che non è più in grado di empatizzare, di vedere il mondo attraverso gli occhi di un altro.
La vita al fianco dei nostri amici a 4 zampe dovrebbe essere fatta di compromessi: lui accetta di vivere sul cemento, in spazi ristretti, ancorato ad un guinzaglio, ma solo a patto che noi siamo in grado di vedere le sue necessità e i suoi bisogni di cane, assicurandogli ad esempio che per ogni passeggiata al guinzaglio in città ce ne sia una in mezzo alla campagna in completa libertà e sintonia con noi e la natura.
A ogni cosa c'è un limite, e anche se il nostro amico accetta di vivere in città e di stare molte ore da solo, chiedergli anche di tollerare i travestimenti per cani è decisamente pretezionso da parte nostra.
Trattarlo come una nostra appendice decorativa, perché portare a spasso un cane in maschera fa effetto, lo priva di qualsiasi forma di identità e lo rende un semplice oggetto; travestirlo perché vogliamo condividere tutto ciò che è “umano” con lui significa spogliarlo del suo essere cane.
Umiliare in questo modo un compagno che ci dà così tanta fiducia e che prova così tanto affetto nei nostri confronti va al di là della nostra stessa umanità. Significa che abbiamo perso la capacità di dire basta a una società estremamente superficiale e frivola che non vede oltre il prorio naso.
TRAVESTIAMO IL CANE O METTIAMO UNA MASCHERA ALLA SUA NATURA?
Chiediamoci una volta per tutte per chi lo stiamo facendo: compriamo i vestiti di carnevale per cani per lui o per noi? Abbiamo la decenza di riconoscere che non ha nulla a che fare con loro, ma che è un gesto che facciamo pur di sentirci ammirati e al centro dell'attenzione. Ammettiamo che siamo in grado di dimenticare i bisogni dell'altro, anche di chi ripone così tanta stima e aspettativa in noi; solo così potremmo rendercene conto e migliorarci fino a meritare quella fiducia.