Cane infetto da coronavirus?

Verità o menzogna?

 

cane infetto da coronavirus

I fatti

Il 26 Febbraio ad Hong Kong il cane di un proprietario, risultato infetto dal nuovo coronavirus, è stato prelevato dall'abitazione privata e trasferito in una struttura pubblica di custodia degli animali dove rimarrà in quarantena precauzionale. Sono stati raccolti campioni dal naso e dalle cavità orali con il risultato di una "debole positività", i test proseguiranno per accertare che si tratti effettivamente dell'infezione o solo di contaminazione ambientale della bocca e del naso. Il cane sarà restituito al proprietario ad esito negativo.

Il 4 marzo, le autorità di Hong Kong a seguito di nuovi test eseguiti sul cane risultato positivo al Covid-19 hanno riferito che non presenta sintomi.  Altri due cani sono stati testati dal Dipartimento di Honk Kong e sono risultati negativi. I test sul cane asintomatico saranno ripetuti.

Le autorità sanitarie di Hong Kong hanno messo in quarantena precauzionale in tutto due cani e un gatto. E' quanto riferito dal notiziario South China Morning Post che ha raccolto le dichiarazioni della dottoressa Chuang Shuk-kwan, che dirige la sezione Malattie Trasmissibili del Center for Health Protection di Hong Kong.

Il parere degli esperti

Il professor Nicola Decaro, ordinario di malattie infettive degli animali domestici all’Università di Bari, il quale è stato il primo in Italia a venire a conoscenza della positività “di basso livello” al nuovo coronavirus in un cane di Hong Kong. dichiara:

“E’ più pericolosa una stretta di mano che un cane in casa”.

Il Prof Sergio Rosati - ordinario di malattie infettive degli animali domestici dell'Università di Torino, tiene la linea di cautela dei virologi veterinari:

"non deve destare allarme, basta il buon senso"

"A breve ci saranno dati sufficienti per dirimere eventuali dubbi, compreso il caso di Hong Kong, dove le autorità sanitarie propendono più per una contaminazione ambientale"

L'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE):

Il cane non mostra alcun segno clinico della malattia. La quarantena, a salvaguardia dell'animale disposta dalle autorità di Hong Kong, è considerata una best practice dall'OIE, sebbene non ci siano prove che il virus possa trasmettersi da un animale a un altro.

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Le misure da adottare

Gli animali da compagnia non diffondo il nuovo Coronavirus, lo dicono tutte le autorità sanitarie mondiali.

La World Small Animal Veterinary Association (WSAVA) comunità globale di oltre 200.000 veterinari in tutto il mondo, con la mission di "Promuovere la salute e il benessere degli animali da compagnia in tutto il mondo attraverso una comunità globale educata, impegnata e collaborativa di veterinari." ha predisposto un documento per aiutare i Medici Veterinari a rispondere alle domande frequenti sul nuovo coronavirus (2019 n-CoV) e rassicurarli circa il rischio di infezione.

Ricordando oltre alla misura di ordinaria igiene, ovvero di lavarsi le mani con acqua e sapone dopo ogni contatto con il proprio pet consiglia:

  • a tutti di "Sollecitate i proprietari a non lasciarsi prendere dal panico" perchè cani e gatti non trasmettono il virus. La preoccupazione comune è per il rischio che, a livello globale, Covid-19 possa determinare un aumento di cani e gatti abbandonati o in condizioni di sotto-accudimento.
  • ai proprietari in quarantena:
    • tenere con sé i loro animali da compagnia
    • tenere i gatti all'interno
    • provvedere alle cure di eventuali pets che rimangono in casa, nel caso in cui i loro proprietari abbiano familiari o amici ospedalizzati da accudire
    • contattare il proprio veterinario in caso di domande o dubbi.

 

La diffusione della notizia

La notizia del caso di Hong Kong ben presto si è diffusa su tutti i social generando pareri animati e discordanti.

C'è chi ritiene che diffondendo queste informazioni si generi allarmismo, chi si rifiuta di approfondire per l'opinione che ciò comporti una discrimanzione verso i cani.

Con l'obiettivo della promozione di una cultura cinofila consapevole ho voluto approfondire i fatti attraverso fonti specifiche e scientifiche, grazie al preziossimo aiuto della dott.ssa Cecilia De Grandis, attualmente direttrice sanitaria del canile "La cuccia nel bosco" di Livorno, persona di grande sensibilità che mi ha indicato tutte le fonti a cui attingere concludendo con tale pensiero:

"credo doveroso far fede a ciò che gli infettivologi conoscono e diffondono in maniera corretta e scientifica all'opinione pubblica. Concordo con le misure igieniche da attenere in presenza dei nostri migliori amici...al di là del covid19 dobbiamo porre l'attenzione su molte altre malattie trasmissibilili e epidemiologicamente più importanti....".

Mariarosaria Conte, Dealer Dobredog Modena

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